
Divulgazione scientifica
Progetto Giardino del XXI Secolo Villa Smilea Montale
Arte e natura
GIARDINO DEL XXI SECOLO
Area naturalistica
La progettazione del “giardino” è del naturalista Massimiliano Petrolo (laureato all’Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, Corso di Laurea in Scienze Naturali), che ha realizzato “giardini” di questo tipo per i Comuni di Castelfranco di Sotto, Santa Croce sull’Arno, Santa Maria a Monte, Calcinaia, Bientina (è da vedere la realizzazione dell’Orto Botanico delle Cerbaie e del Padule di Bientina).
Il naturalista Petrolo, dopo aver selezionato sia i semi, sia le talee dei fiori selvatici e delle piante officinali autoctone, li metterà a dimora e poi, una volta germogliati, li indicherà con cartellini lungo i vialetti del percorso di questo GIARDINO DEL XXI SECOLO; questi riporteranno il nome, o i nomi popolari, seguiti da quello scientifico, indispensabili per la conoscenza che è il nostro principale obiettivo, sia per le visite degli alunni delle scuole di ogni ordine e grado (e non solo del territorio, ma anche nell’ambito dei progetti legati all’educazione ambientale), sia per i normali visitatori della storica villa.
La (ri)creazione di un prato naturale con al centro una serie di aiuole contenenti fiori autoctoni e piante officinali autoctone (Fiori selvatici).
Il “nuovo giardino all’italiana” di fiori selvatici è un percorso che vuole trasformare la porzione rimanente dell’ex giardino della Smilea, ora abbandonata, in un percorso multi sensoriale didattico fra “arte e natura” e quindi tra sculture-strumenti, fiori selvatici e piante officinali, attraverso la realizzazione di “aree verdi” circondate da percorsi, da “vialetti” inghiaiati che, incrociandosi anche tra loro, porteranno il visitatore e gli alunni a vedere, e quindi anche studiare, le piante e (secondo tempi coordinati) ad ascoltare i “suoni” delle sculture, anch’esse nelle aiuole multicolori, per mano di un percussionista.
Le erbe e i fiori selvatici saranno il punto caratterizzante e di riferimento di questo “nuovo giardino all’italiana”.
Con il termine “fiori selvatici” si intendono le specie erbacee annuali, biennali e perenni con valenza ornamentale e funzione estetico-paesaggistica e naturalistica da impiegare quale arredo di spazi verdi per la ricreazione, la socializzazione, la didattica ambientale (come nel nostro caso) e il recupero di aree marginali o degradate.
Anche le tecniche di coltivazione sono molto “naturali”, oltre alla semina, la manutenzione è molto ridotta e prevede solo il taglio saltuario, circa due volte l’anno; il massimo periodo di fioriture, con il conseguente “alto” effetto estetico, viene raggiunto nel periodo aprile-luglio.
Le specie utilizzate faranno parte di miscugli idonei composti da erbe tipiche dell’ecologia dei luoghi, esteticamente rilevanti e, spesso, rare o non più segnalate in zona a causa dell’uso di diserbanti, antiparassitari e concimi artificiali in agricoltura oltre che a causa dell’antropizzazione complessiva del territorio.
Le piante dovranno essere contrassegnate da 30 cartellini botanici incisi su legno a laser posti su paletto di legno a ca. 30 cm fuori terra, riportanti i nomi comuni e scientifici della piante oltre al logo del comune, utili all’informazione soprattutto degli alunni delle scuole del territorio di ogni ordine e grado che già lavorano, o lavoreranno, a progetti legati all’“educazione ambientale”, perché il “nostro giardino” sarà lo strumento didattico che andrà ad arricchire le loro competenze scolastiche.
Inoltre sono previste dispense botaniche sulle specie presenti da conservare all’interno della biblioteca, e consegnare a chi ne faccia richiesta (questo anche per le opere d’arte). Infine è necessaria un’opera di monitoraggio dell’area nel corso dell’anno per almeno 5 giornate (anche per la raccolta dei semi per gli anni successivi etc...).
Sono previsti una serie di laboratorio di educazione ambientale rivolti a 6 classi fra infanzia, primaria e secondaria di primo grado.
Gli alunni potranno realizzare disegni delle piante (dal vero), ma anche realizzare cartelloni-ricerche di gruppo, all’aperto (nella bella stagione) o sotto il loggiato dell’atrio della villa (quando il tempo meteorologico lo imporrà), che diventeranno ulteriore materiale utile al loro percorso didattico. Inoltre potranno progettare e “adottare” una o più aiuole del giardino andando di periodo in periodo a aumentare la biodiversità dell’area piantando nuove specie autoctone.
MOSTRA FIORI E SUONI
NEL CASTELLO VILLA SMILEA
MONTALE
Progetto per la mostra “Fiori e suoni”.
Naturalista, Massimiliano Petrolo;
Artista, Andrea Dami
OGGETTO: Progetto “I suoni del castello”, proposta di valorizzazione della porzione di terreno retrostante l’ingresso principale della Villa Castello Smilea, Montale: Piante autoctone tra sculture sonore.
L’obiettivo: Trasformare l’area in un “percorso multi sensoriale” fra arte e natura: sculture-strumenti e fiori e piante officinali attraverso la realizzazione di vialetti che portano, incrociandosi tra loro, alle sculture costeggiando le aiuole multicolori, contrassegnate da cartellini botanici (nome popolare e nome scientifico) utili all’informazione, sia per le visite degli alunni delle scuole del territorio di ogni ordine e grado nell’ambito di progetti legati all’educazione ambientale sia per i visitatori ed i fruitori in genere della villa.
Scheda di lavori
- Preparazione del terreno per agevolare la crescita delle piante (in parte spontanee e in parte seminate) di metri quadri 1200 circa (60x20 metri): lavori di scasso (ca. 70 cm al fine di aerare il terreno e favorire il circolo dell’acqua), rippatura (aratura leggera a ca. 40 cm di profondità), erpicatura (sminuzzamento della parte superiore del suolo).
- Costruzione di 5 basi (solette di cemento armato) per l’installazione delle sculture sonore: Gnomi, Intersezione, Torre (A.Dami); Nubile (J.Plensa); Giardino (A.Marrocco); e di alcune per i telai porta tam di cristallo della collezione “Fondazione L.Tronci” (Gnomi necessita di sei piccole basi di cm --, Intersezione una base circolare di Ø cm --, Torre una base quadrata di cm --; Nibile una base quadrata di cm --; Giardino una base quadrata di cm --; i -- tam una base di cm --)
- Opere murarie: la riparazione del muro, in prossimità del piccolo ponte, utilizzando i sassi che si trovano intorno ad esso, e la ricopertura con laterizio toscano (non previsto nella spesa) del muro di recinzione alla fine del rettangolo di terra per proteggerlo dall’acqua piovana, perché il muro si presenta in buone condizioni, grazie anche alle vecchie malte, ovviamente dopo la ripulitura delle piante che lo avvolgono nella parte finale, anche all’esterno, eseguito da Giuseppe Moscato.
- Trasporto delle opere da Groppoli, da Spazzavento e dalla Fondazione Tronci al giardino e Montaggio della Torre (autoscala o ponteggi) e di Nubile (piccolo braccio meccanico per il sollevamento della parte sferica dell’opera). Le quattro porzioni di calotta dell’opera Intersezione, dovranno essere ricoperte di terra e preparate per la seminata.
- Parte naturalistica: Consiste nello studio dell’area, nella ricreazione di un prato naturale con al centro una serie di aiuole contenenti fiori autoctoni e piante officinali autoctone (Fiori selvatici). A completare il percorso sono da prevedere inoltre 30 cartellini botanici incisi su legno a laser posti su paletto di legno a ca. 30 cm fuori terra, riportanti i nomi comuni e scientifici della piante oltre al logo del comune, volti alla fruizione consapevole del luogo. Inoltre sono previste dispense botaniche sulle specie presenti da conservare all’interno della biblioteca, e consegnare a chi ne faccia richiesta (questo anche per le opere d’arte). Infine è necessaria un’opera di monitoraggio dell’area nel corso dell’anno per almeno 5 giornate (anche per la raccolta dei semi per gli anni successivi etc...).
Esempio di cartellino botanico
Note al progetto:
Con il termine “fiori selvatici” si intendono specie erbacee, annuali, biennali e perenni, con valenza ornamentale e funzione estetico-paesaggistica e naturalistica e da impiegare quale arredo di spazi verdi per la ricreazione, la socializzazione, la didattica ambientale e il recupero di aree marginali o degradate.
Anche le tecniche di coltivazione sono molto “naturali”: oltre alla semina anche la manutenzione è molto ridotta e prevede solo il taglio saltuario al massimo due volte l’anno.
Il massimo periodo di fioriture, con il conseguente massimo effetto estetico, verrà raggiunto nel periodo aprile-luglio 2010.
Le specie utilizzate faranno parte di miscugli idonei composti da erbe tipiche dell’ecologia dei luoghi, esteticamente rilevanti e, spesso, rare o non più segnalate in zona a causa dell’uso di diserbanti, antiparassitari e concimi artificiali in agricoltura oltre che a causa dell’antropizzazione complessiva del territorio.
OGGETTO: Wildflowers
Le specie utilizzate faranno parte di miscugli idonei composti da erbe tipiche dell’ecologia dei luoghi, esteticamente rilevanti e, spesso, rare o non più segnalate in zona a causa dell’uso di diserbanti, antiparassitari e concimi artificiali in agricoltura oltre che a causa dell’antropizzazione complessiva del territorio.
Specie Famiglia
Achillea millefolium L. Compositae
Agrostemma githago L. Caryophyllaceae
Anchusa italica L. Boraginaceae
Campanula medium L. Campanulaceae
Centaurea cyanus L. Compositae
Coleostephus myconis L. (cass.) Compositae
Consolida regalis Gray Ranunculaceae
Dianthus carthusianorum L. Caryophyllaceae
Echium vulgare L. Boraginaceae
Galium verum L. Rubiaceae
Hypericum perforatum L. Guttiferale
Legousia speculum-veneris (L.) Chaix Campanulaceae
Linaria vulgaris Miller Scrophulariaceae
Linum usitatissimum L. Linaceae
Matricaria chamomilla L. Compositae
Nigella damascena L. Ranunculaceae
Papaver rhoeas L. Papaveraceae
Salvia verbenaca L. Labiatae
Silene alba (Miller) Krause Caryophyllaceae
Tordylium apulum L. Umbelliferae
Verbascum blattaria L. Scrophulariaceae
Verbascum sinuatum L. Scrophulariaceae



