Relazione finale del tirocinio di Federico Chiti presso l'Ecoistituto delle Cerbaie. Anno 2014
Dott. Massimiliano Petrolo, Ecoistituto delle Cerbaie
Etologia di Salamandrina perspicillata nell'ANPIL Alta Valle del Torrente Carfalo presso Montaione (Firenze).
Il tirocinio dello studente Federico Chiti è stato inserito in un progetto di studio e valorizzazione ambientale iniziato oltre 10 anni fa nell'area della Valle del Torrente Carfalo presso Montaione (Fucecchio) dai soci dell'Ecoistituto.
Gli studi effettuati hanno individuato negli anni una serie di caratteristiche ambientali tali da elevare questa porzione di territorio ad Area Protetta di Interesse Locale.
Fra gli elementi ambientali di maggior pregio c'è appunto la presenza di Salamandrina perspicillata, specie messa a rischio, negli anni immediatamente precedente all'istituzione dell'ANPIL, da una serie di tagli sconsiderati proprio in corrispondenza delle aree di vita e deposizione di questo anfibio.
Obiettivi di questo stage sono stati in primis quello di far comprendere e applicare lo studio dell'Etologia in situ con tutte le innumerevoli variabili del caso, inoltre dare una prima valutazione sullo stato della popolazione di salamandrina dagli occhiali che insiste in questo territorio sia da un punto prettamente numerico che squisitamente etologico.
Il progetto di stage si è svolto nei mesi che vanno da Febbraio fino a Maggio, corrispondenti al periodo di riproduzione della Salamandrina.
Data la peculiare vita di questo anfibio il lavoro ha visto l'impegno di Federico in quasi tutti i giorni della settimana per tutto il periodo Febbraio-Maggio; l'attività di censire e studiare in situ la salamandrina dagli occhiali, cartografare le aree di studio e i transetti scelti, individuare e descrivere le caratteristiche dei siti e degli ambienti di vita di questo anfibio, è stata svolta, dopo un primo periodo di affiancamento, in maniera costante, autonoma e dettagliata.
Centinaia sono stati i dati raccolti in questi mesi, segno di una perseveranza non comune. I luoghi scelti infatti sono non semplici da raggiungere e hanno richiesto un notevole impegno fisico oltre che mentale.
Il lavoro su campo svolto ha permesso allo studente di affinare tutta una serie di competenze che permetteranno in futuro di utilizzare questi strumenti nello studio etologico di una vasta gamma di animali.
Il giudizio finale, alla luce dei dati riportati e delle capacità acquisite da Federico, è senza dubbio positivo.
Relazione finale del tirocinio di Serena Governali presso l'Ecoistituto delle Cerbaie. Anno 2014
Dott. Massimiliano Petrolo, Ecoistituto delle Cerbaie
Etologia di Salamandrina perspicillata nell'ANPIL Alta Valle del Torrente Carfalo presso Montaione (Firenze).
Il tirocinio svolto da Serena "Etologia di Salamandrina perspicillata nelle valli di Montaione, Firenze” si è concentrato nell'area della valle del Carfalo in corrispondenza dell'ANPIL Alta Valle del Torrente Carfalo.
Dal 2000 la zona è oggetto di studio e di progetti da parte della mia associazione in collaborazione con Comune di Montaione, Provincia di Firenze e Regione Toscana, che hanno portato da una parte alla creazione dell'ANPIL suddetta e dell'altra alla redazione di un piano di gestione di questa martoriata area.
L'attività è stata inserita quindi in un progetto di studio e valorizzazione ambientale che ha coinvolto nel corso degli anni professionisti, studenti e stagisti.
Gli studi effettuati hanno individuato una serie di caratteristiche ambientali tali da elevare questa porzione di territorio ad Area Protetta di Interesse Locale, ed è già pronta la documentazione per la richiesta a SIC.
Fra gli elementi ambientali di maggior pregio, oltre al fatto di essere il luogo dove insiste una delle faggete abissali più basse d'Italia, c'è appunto la presenza di Salamandrina perspicillata, specie messa a rischio, negli anni immediatamente precedente all'istituzione dell'ANPIL, da una serie di tagli sconsiderati proprio in corrispondenza delle aree di vita e deposizione di questo anfibio.
Obiettivi di questo stage sono stati in primis quello di far comprendere e applicare lo studio dell'Etologia in situ con tutte le innumerevoli variabili del caso, inoltre dare una prima valutazione sullo stato della popolazione di salamandrina dagli occhiali (Salamandrina perspicillata) sia da un punto prettamente numerico che squisitamente etologico.
Il progetto di stage si è svolto nei mesi che vanno da Giugno a Novembre.
Data la peculiare vita di questo anfibio il lavoro ha visto l'impegno di Serena in quasi tutti i giorni della settimana per tutto il periodo; l'attività di censire e studiare in situ la salamandrina dagli occhiali, cartografare le aree di studio e i transetti scelti, individuare e descrivere le caratteristiche dei siti e degli ambienti di vita di questo anfibio, è stata svolta, dopo un primo periodo di affiancamento, in maniera costante, autonoma e dettagliata.
Centinaia sono stati i dati raccolti in questi mesi, segno di una perseveranza non comune. I luoghi scelti infatti sono non semplici da raggiungere e hanno richiesto un notevole impegno fisico oltre che mentale.
Come "Coerenza tra progetto formativo e attività svolta durante il tirocinio” la corrispondenza è perfetta in quanto Serena ha avuto modo lavorando in situ non solo di "Utilizzare le competenze acquisite all'università” ma anche di acquisirne di nuove riuscendo ad apprendere non solo le nozioni base sulla Salamandrina ma anche dell'ecosistema “Carfalo” .
Ovviamente dopo una prima indicazione sul metodo ed una serie di “controlli e accompagnamenti” in itinere la discente è stata “autonoma nell'organizzazione della propria attività”.
Per quanto concerne l'utilità dell'esperienza ai fini delle prospettive occupazionali penso che il lavoro fatto in campo, l'uso delle strumentazioni (GPS, Pc, etc..) è condicio sine qua non per un futuro etologo.
Il giudizio complessivo quindi non può,che essere positivo ed anzi, dato l'entusiasmo dimostrato, probabilmente ci saranno prosiegui in questa direzione al fine di approfondire ulteriormente i dati finora acquisiti.
IdentificazioneLa Salamandrina dagli occhiali (Salamandrina terdigitata (Lacépède, 1788) e (Salamandrina perspicillata Savi, 1821),), è l'unico genere endemico della vertebratofauna italiana, e si trova lungo la catena appenninica, prevalentemente sul versante tirrenico. Questo piccolo Urodelo, è una delle specie di Anfibi di interesse comunitario, indicatrice di ambienti con un buon grado di naturalità.
La salamandrina di Savi (Salamandrina perspicillata Savi, 1821), detta anche salamandrina dagli occhiali settentrionale, è un anfibio caudato della famiglia Salamandridae, molto simile alla Salamandrina terdigitata, dalla quale è stata separata nel 2005 in base a studi genetici) (cit. wikipedia).
È endemica dell'Italia a nord del fiume Volturno, ed è più frequente sul versante tirrenico. A nord è diffusa fino in Liguria. Frequenta principalmente zone montuose e collinari degli Appennini, solitamente tra i 200 m e i 900 m di altitudine.
L'habitat preferito: aree forestali con abbondante sottobosco. Si tratta di una specie igrofila che frequenta vallate fresche, collinari e pedemontane, solcate da ruscelli privi di ittiofauna predatrice.
Un carattere distintivo della specie è la presenza di 4 dita sulle zampe posteriori anziché 5 come gli altri Urodeli, ovvero Anfibi con la coda come le Salamandre ed i Tritoni.
Il dorso, di colore bruno-nerastro ha un'aspetto verrucoso con un'apparente costolatura sui fianchi ed una macchia bianco-crema a forma di "8" orizzontale posta sul capo tra gli occhi.
Proprio da questa macchia il nome comune di "Salamandrina dagli occhiali".
Il ventre presenta una colorazione contrastata: macchie nere e bianche con le parti inferiori delle zampe e della coda di un rosso rubino brillante.
Comportamento
E' attiva in condizioni di elevata umidità, ed escludendo il periodo riproduttivo, ha abitudini prevalentemente notturne o crepuscolari. Se disturbata solleva la coda e le zampe (Unkenreflex), mostrando il vivace colore rosso delle parti ventrali, per disorientare i predatori.
La Salamandrina è uno degli Anfibi meno legati all'ambiente acquatico nel quale si reca solo per deporvi le uova. Risulta che i maschi una volta metamorfosati non entrano mai più in acqua, alimentandosi ed accoppiandosi a terra. Rimangono comunque legati all'ambiente circostante i siti di deposizione, sia per una esigenza trofica, sia per un esigenza eto-ecologica, riassumibile con la fedeltà al sito riproduttivo e l'esigenza di un ambiente circostante comunque umido.
Alimentazione
Le larve si nutrono di invertebrati acquatici mentre gli adulti di quelli terrestri, quali Molluschi polmonati (lumache, limacce) e, soprattutto, Artropodi.
Habitat
La Salamandrina dagli occhiali frequenta ambienti forestali collinari e montani, più comune fra i 200 ed i 600 metri di quota, dove si rinviene nelle vicinanze di piccoli corsi d'acqua che fungono da siti di ovodeposizione, (torrenti dal fondo roccioso, come appunto si presenta il Carfalo), nascosta tra le rocce e la lettiera.
In bibliografia rinvenuta in toscana dai 65 m.s.l.m.. Durante lo svernamento e l'estivazione si trattiene per lo più sotto terra, in buchi anche di profondità superiori al metro, in caverne o dentro i muri a secco o sotto le radici degli alberi.
La Salamandrina dagli occhiali risulta essere presente in quantità considerevoli e ampiamente diffusa. Da definire la consistenza numerica esatta e la dinamica di questa popolazione, oltre alla localizzazione e la caratterizzazione dei punti di deposizione.
Nella valle del torrente Carfalo vive in sintopia con i seguenti Anfibi Rana appenninica (Rana italica), la Rana agile (Rana dalmatica), la Rana verde (Rana esculenta) ed il Rospo comune (Bufo bufo). E' stata verificata la presenza della Salamandrina dagli Occhiali anche nel Torrente Egola, e questo lascia aperta la strada allo studio di possibili interazioni fra le popolazioni d...